La montagna, qui è caratterizzata da varietà botaniche così uniche, da essere inserite nella carta regionale del Lazio, fra gli ecosistemi da salvaguardare e si innalza solitaria e maestosa verso il cielo, coronata da formidabili rupi alpestri. Questo panorama dei più pittoreschi d'italia, costituisce anche lo scenario cui si richiamano tutte le ipotesi sulle sue origini.
Il villaggio secondo una prima tesi, sarebbe infatti nato all'epoca delle incursioni barbariche, quando i romani, fuggiaschi, si sarebbero stanziati nei pressi di un antichissimo fortilizio del quale restano solo i ruderi di una torre precedente il V secolo. secondo altre tesi, invece, il nucleo originario sarebbe stato costruito dai contadini che lavoravano le terre di appartenenza dei Monaci del Santuario, come avvenne negli antichissimi Monasteri di Cassino, di Subiaco e vari altri luoghi. In tale senso secondo Padre Atanasio Kircher, insigne studioso, il nome Guadagnolo deriverebbe dai piccoli guadagni che locandieri ed osti ricavavano dai pellegrini che si recavano a visitare il Santuario della Mentorella.A metà del XII secolo, Guadagnolo, insieme alla vicina Poli, vennero ceduti da Oddone III alla celebre famiglia Conti che ne rimase in possesso per 6 interi secoli finché, nel 1.808 passarono per eredità alla famiglia dei Duchi Sforza Cesarini e, da quest'ultima, nel 1.820, alla famiglia Torlonia.
La connessione a Poli, formalizzata nel 1.826, prosegue fino al 1.930, quando con il passaggio al Comune di Capranica Prenestina, ne divenne una parte integrante che, dall'alto della sua collocazione, contribuisce ad impreziosirne il territorio e ad arricchirne il patrimonio storico-artistico.Proprio sulla sommità del paese si ergeva infatti l'antica Chiesa di S.Giacomo Apostolo a pianta rettangolare, divisa da due archi a tutto sesto, con il soffitto a cassettoni verdi e rossi al cui interno, era collocato un'affresco cinquecentesco rappresentante la Madonna, S.Sebastiano ed altri Santi. Pultroppo nel 1.950, nonostante le richieste di restauro da parte della comunità di Guadagnolo all'ora governo, il decadimento prodotto dalla pioggia e dall'umidità, ne determinò il crollo. Successivamente fu costruita una nuova Chiesa dedicata a San Giacomo Apostolo situata all'entrata del piccolo borgo prima di arrivare nella principale piazza detta un tempo del SS. Salvatore.
L'opera di maggiore pregio storico-artistico, resta comunque il Monumento al Gesù Redentore sorto su proposta dello storico Monsignor Giuseppe Cascioli per opera dello scultore Raffaele Zaccagnini, che lo eseguì in pietra locale, Inaugurato nel 1903, già nell'immediato dopoguerra, il monumento era in pessime condizioni. Nel 1921 la testa della statua, abbattuta da un fulmine, venne conservata sulla base della stessa, nella cappelletta. Distrutta completamente nel 1955 da un altro fulmine, la statua nel 1976 venne definitivamente sostituita da una grande statua di bronzo dello scultore Elverio Veroli.